Talvolta si pensa agli interventi di mastoplastica additiva o di riduzione del seno a livello estetico. Tuttavia non tutti sanno che esistono degli interventi necessari invece per ridurre il seno per coloro che soffrono di una malattia denominata Gigantomastia. La gigantomastia non è una malattia eccessivamente diffusa, ma che tuttavia può provocare disagi molto gravi. In epoca Antica, quando ancora non si conosceva la malattia e l’eventuale cura, poteva portare alla morte.
Cos’è la gigantomastia
Con il termine gigantomastia viene indicata la crescita smisurata del seno, che quindi va ad influire negativamente sulla vita di chi viene colpito. Soffrono di gigantomastia coloro che hanno seni che arrivano a pesare circa 4,5 kg l’uno, soprattutto rispetto alla conformazione corporea.
Bisogna infatti fare molta attenzione a non confondere la gigantomastia con la conformazione del corpo giá di grandi dimensioni. In alcuni casi l’obesità, in cui la grandezza del seno è direttamente proporzionale alle altre dimensioni del corpo, non si parla di gigantomastia. Nel caso della gigantomastia il seno cresce in modo veloce e in modo smisurato fin dalla tenera età. Esso raggiunge dimensioni anomale rispetto alla struttura fisica.
Questa è una malattia molto antica e il primo caso accertato di gigantomastia risale addirittura alla metà del 1600. La gigantomastia dell’epoca è stata descritta dopo la morte della ragazza affetta dalla patologia a cui è stato asportato un seno che addirittura arrivava a pesare 30 kg. Al giorno d’oggi si conosce questa patologia e dunque, se c’è qualche sospetto, si tende a fare immediatamente una diagnosi e ad intervenire.
Come intervenire in questi casi
Chi è affetto da gigantomastia deve necessariamente sottoporsi ad un intervento per ridurre il seno. Questo è importantissimo soprattutto in tenera età, quando solitamente viene diagnosticata questa patologia per evitare i problemi che possono eventualmente subentrare al fisico.
Un seno che cresce a dismisura, infatti, può portare seri problemi alla postura, alla colonna vertebrale e anche a livello cutaneo. Nei periodi più caldi si formano delle vere e proprie irritazioni ed eruzioni cutanee sotto al seno che provocano molto fastidio. L’intervento è quello di rimozione di una parte del seno, che talvolta può arrivare anche a un chilo e mezzo a mammella. Questa è una cifra considerevole, ma sempre tenendo conto che mediamente quando si parla di gigantomastia, si parla della crescita di un seno che arriva fino a 4,5 o 5 kg.
Nel caso in cui esso dovesse crescere di più, è anche possibile rimuovere una parte più considerevole. È sempre importante fare molta attenzione durante questi interventi perché comunque si va a rimuovere una parte delicata del corpo e ci possono essere degli effetti collaterali. Non bisogna infatti pensare che sia una cosa così semplice solo perché esiste un intervento che è possibile fare, poiché comunque questa resta una patologia.
Talvolta questa patologia può addirittura apparire in gravidanza, con una frequenza di 1 su 100.000. È quindi molto importante una diagnosi precoce, in questo caso anche per proteggere il feto. La tipologia di gigantomastia più diffusa comunque, è quella che viene chiamata Gigantomastia Virginale che colpisce le donne più giovane. In questi casi si deve quindi intervenire subito in modo repentino, per evitare eventuali complicanze in futuro.