Via della Conciliazione è una strada di Roma che si trova di fronte a piazza San Pietro e che collega alla Piazza di Pio XII, Largo Giovanni XXIII. Questa è senza ombra di dubbio una delle vie più conosciute e anche più percorsa di Roma anche e soprattutto dai milioni di fedeli che ogni anno si recano nella Città del Vaticano per visitare San Pietro.
Da un punto di vista ideale essa collega la capitale d’Italia e quindi Roma, con lo Stato Vaticano che è uno stato a sé stante. Questo avviene secondo una direttrice che parte da Castel Sant’Angelo e arriva fino proprio in Piazza San Pietro. Questa è una delle opere più discusse e anche in parte molto criticate del ‘900 da un punto di vista urbanistico.
La storia di Via della Conciliazione
Questa strada venne creata a partire dal 1936 dai due architetti Attilio Spaccarelli e Marcello Piacentini. Via della Conciliazione venne creata dopo la demolizione di quella che veniva chiamata Spina di Borgo, proprio in seguito alla riconciliazione ufficiale tra la Santa Sede e i terreni dell’allora Regno d’Italia.
Questa riconciliazione avvenne l’ 11 febbraio 1929, in occasione della stipulazione dei famosi Patti Lateranensi. La costruzione della strada iniziata nel 1936 si concluse nel 1950 in occasione del Giubileo. L’ultima azione intrapresa per il completamento finale fu il posizionamento nella piazza di due serie di file di portalampade, che prendono la forma di obelisco.
Da un punto di vista prettamente storico questa opera si inserisce nella grandissima serie di interventi dal regime fascista di ristrutturazione dei centri storici italiani. Rispetto al piano originale, la sua costruzione architettonica semplificata annulla l’idea di Gian Lorenzo Bernini più barocca, che avrebbe voluto invece dare alla via un gioco prospettico.
Questa visione ovviamente più suggestiva e di impatto è completamente scomparsa e questo intervento che avvenne nel ‘900 fece anche perdere una buona parte proprio del Rione di Borgo. Bernini aveva invece pensato ad una conservazione dei luoghi e degli edifici per la costruzione di Via della Conciliazione.
La demolizione e la ricostruzione
Durante l’impresa fascista, invece, avvenne la demolizione anche del palazzo di Convertendi, di Baldassarre Peruzzi e Bramante e dell’Antica chiesa di San Lorenzo in Piscibus. Quest’ultima venne trasformata radicalmente e venne proprio inglobata in una nuova serie di edifici. Anche Santa Maria Annunziata che si trovava anch’essa nel Borgo e chiamata anche la Nunziatina, venne abbattuta e in seguito ricostruita però sul lungo fiume.
I lavori vennero portati a termine e Via della Conciliazione venne inaugurata e istituita il 16 settembre del 1937. A deliberare l’apertura di Via della Conciliazione fu l’allora governatore di Roma Piero Colonna.
Questa è una delle vie più conosciute del mondo e una delle più percorse. La sua imponenza, vastità e lunghezza di certo ne danno un aspetto solenne ma anche molto austero. La non conservazione di alcuni edifici storici è stata per anni oggetto di polemiche. Così come il non seguire le volontà e la visione prospettica e ancora più affascinante immaginata da Bernini. Un genio assoluto che già tanto aveva dato alla piazza e alla Basilica di San Pietro.