Formazione

Così si diventa maestra d’asilo: ecco come formarsi

La crisi economica che stiamo vivendo da qualche decennio, unita alla conseguente crisi del mercato del lavoro, ha fatto sì che alcune figure professionali risultassero più appetibili, soprattutto nel mondo della scuola. Lavorare nel settore dell’istruzione, tuttavia, non è così semplice come si possa pensare. L’accesso alle professioni in questo settore cambia a seconda che si tratti di personale ATA, docenti su materia o sostegno.

Le differenze di accesso sono soprattutto condizionate dal ciclo e dal grado di istruzione di riferimento. Infatti, coloro che vogliono insegnare nella scuola dell’infanzia o primaria hanno un percorso diverso da seguire rispetto agli insegnati della scuola secondaria di primo e secondo grado. Il diverso percorso formativo previsto per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria è giustificata dall’età dei discenti e del fatto che rientrano nella fase evolutiva del processo cognitivo, pertanto è importante che i processi formativi e apprenditivi siano affidati ad un personale altamente specializzato.

Soffermandosi soprattutto sul/sulla maestro/a dell’infanzia, detto anche d’asilo proviamo a capire quale sia il percorso accademico e formativo previsto per questa professione. Chi è il maestro o la maestra d’infanzia? Parliamo di una figura educativa che ricopre un ruolo di primaria importanza nella formazione dei bambini dai 2-3 anni di età fino ai 5-6 anni. In funzione dell’età dei discenti, l’istruzione è legata ad attività ludiche, al mero gioco o a piccole attività che permettono a questi professionisti di occuparsi dello sviluppo psicomotorio dei bambini e porre le basi per l’alfabetizzazione mediante dinamiche attive di socializzazione che tenga conto della diversità individuale, con lo scopo di garantire l’inclusione. La/il maestra/o d’infanzia ha il compito di stimolare la crescita intellettuale dei bambini loro affidati.

Lavorare nella scuola dell’infanzia: quale percorso seguire?

Se in passato questa professione era accessibile mediante il solo diploma di scuola media o superiore, oggi il MUR ha imposto il conseguimento di una laurea che garantisse il superamento di iter formativo molto strutturato e mirato. Questo è stato possibile attraverso un intervento normativo, nello specifico si tratta di un Decreto, che ha modificato i requisiti necessari per accedere alla professione, con introduzione dell’obbligatorietà della laurea sia per le scuole dell’infanzia che per la primaria, a prescindere che si tratti di istituti pubblici o privati. La normativa di riforma ovviamente ha effetti retroattivi, quindi vale solo per il presente, di conseguenza coloro che possiedono un diploma di Istituto Magistrale o di Scuola magistrale o un Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico (come stabilito dal Decreto Interministeriale del 10/3/97) conseguito entro il 2001/02 possono accedere alla professione anche senza aver conseguito una laurea.

Dunque, coloro che vogliono lavorare nell’infanzia dovranno conseguire una laurea in Scienze dell’Educazione o della Formazione. Scienze della formazione e il suo piano di studi sono infatti strutturati affinché il/la professionista possa acquisire, durante tutto il percorso accademico, le conoscenze e le competenze necessarie per poter garantire il giusto sviluppo cognitivo, apprenditivo e sociale del bambino. Questi percorsi formativi oggi sono accessibili sia presso università tradizionali sia mediante una degli 11 atenei telematici riconosciuti dal Mur (Ministero dell’Università e della Ricerca) come l’Università Cusano con sede a Roma. Conseguire un titolo di studio, tuttavia, non è sufficiente in quanto è necessario poi intraprendere una delle seguenti tre strade:

Ovviamente, accedere al concorso non esclude la possibilità di iscriversi nelle GPS o tentare l’accesso al TFA.

Potrebbe piacerti...

Lascia un commento