Economia

Compenso professionale: determinazione, modalità di pagamento e tutela

Il calcolo del compenso professionale deve seguire regole precise, in modo da determinare in modo oggettivo e inequivocabile l’entità dovuta per l’attività svolta. La quantificazione non può essere lasciata a discrezionalità o approssimazione, ma deve basarsi su parametri tecnici definiti.

Come stabilito dal D.Lgs. 139/2005 sull’ordinamento della professione forense, nel calcolare l’onorario vanno distintamente considerate le voci relative al lavoro svolto, quantificato in termini di quantità di tempo impiegato, e le spese documentate sostenute. Le tariffe orarie, che costituiscono il metro di misura del lavoro intellettuale, professionale e tecnico, sono fissate annualmente con delibera del Consiglio nazionale forense e possono essere differenziate in base alla natura, alla qualità, alla quantità, alle circostanze di luogo e di tempo in cui la prestazione è resa.

Ulteriori parametri normativi sono previsti per altre categorie di professionisti come commercialisti, notai, ingegneri ecc… Per tali figure è anche possibile fare riferimento ai parametri indicati nei tariffari delle associazioni di categoria come ad esempio il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Per agevolare il compito di calcolare il proprio compenso in linea con la normativa di settore ed evitare errori, il professionista può avvalersi di soluzioni digitali come la piattaforma https://fatturapro.click/, che consente di automatizzare il processo di fatturazione seguendo proprio le regole e le voci previste dal quadro normativo di riferimento per la determinazione degli importi dovuti.

Compenso professionale: criteri per una giusta determinazione

La determinazione del compenso spettante ai professionisti deve necessariamente basarsi su criteri oggettivi e trasparenti. La normativa di riferimento definisce parametri quali il tempo dedicato, la complessità e le responsabilità connesse all’incarico svolto, che costituiscono un punto di riferimento di base. Tuttavia, ulteriori fattori quali le competenze specifiche richieste, le criticità gestionali affrontate e i risultati conseguiti devono essere adeguatamente valutati.

Ad esempio, per i professionisti operanti in ambito tecnico, rilevano le dimensioni dell’intervento, le caratteristiche tecniche dell’opera e le problematiche da risolvere. Per figure come commercialisti e consulenti aziendali, incidono invece le dimensioni e complessità dell’impresa assistita nonché gli obiettivi contrattualmente previsti. Un altro aspetto è rappresentato dalle effettive spese sostenute, documentabili mediante fatture.

Fissare quindi equi compensi richiede una valutazione individualizzata, che miri a remunerare adeguatamente professionalità, impegno profuso e risultati raggiunti. I parametri di riferimento vanno pertanto adattati alle specifiche mansioni e alla qualità della prestazione fornita.

Parcelle professionali: Modalità di pagamento e tutela

Le modalità di pagamento del compenso professionale devono essere definite in modo chiaro sin dall’inizio dell’incarico, al fine di evitare possibili controversie successive. In linea generale, la retribuzione è solitamente liquidata a conclusione di un determinato periodo lavorativo (ad esempio trimestrale), previa presentazione di un rendiconto delle attività svolte e riepilogo delle spese sostenute.

Se sussistono contestazioni sul compenso richiesto, il professionista può ricorrere allo strumento dell’ingiunzione di pagamento per ottenere il riconoscimento di quanto pattuito. Prima di adire le vie legali è sempre consigliabile tentare la strada della negoziazione assistita o dell’arbitrato. Alcune categorie di professionisti, come amministratori e consulenti, sono inoltre tenuti a tutelare clienti e controparti mediante idonee polizze assicurative.

Queste garanzie, unitamente alla determinazione di minimi retributivi, intendono tutelare l’indispensabile opera svolta a supporto di cittadini e aziende, assicurandone la corretta remunerazione. Per dare ulteriore garanzia di trasparenza, negli ultimi anni le normative di settore hanno introdotto l’obbligo per molte categorie di pubblicare i propri onorari standardizzati e forfetari sui rispettivi siti istituzionali, in modo da rendere subito note le proprie tariffe.

Inoltre, alcuni Ordini professionali hanno previsto canali di conciliazione con procedure di mediazione ad hoc tra iscritto e cliente, al fine di trovare soluzioni condivise nella gestione di eventuali contestazioni o criticità relative al compenso spettante.

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