Formazione

Fondarono la prima scuola materna: chi erano le sorelle Agazzi? E che metodo usarono?

La scuola materna nacque alla fine dell’Ottocento e le prime a introdurla furono due sorelle lombarde, Rosa e Carolina Agazzi, introducendo il concetto di tale scuola, volta più a ricreare l’ambiente familiare che a una vera e propria scolarizzazione. Ma cosa si sa di loro? Quale fu il loro metodo allora sperimentale?

Le sorelle

Di queste due sorelle non si sanno molti dettagli della loro vita privata. Rosa e Carolina nacquero a Volongo, in provincia di Cremona, rispettivamente nel 1866 e nel 1870. Una volta terminata gli studi magistrali, le due cominciarono a lavorare a Nave, nella provincia di Brescia, che allora era una borgata disagiata, e vi rimasero dal 1889 al 1990.

In seguito, decisero di fondare la prima scuola materna a Mompiano, nel 1896, su suggerimento del pedagogista Pietro Pasquali, e grazie a loro nacque questo concetto di scuola, che servì per quelli successivi. Ufficialmente, tale concetto fu ripreso e adottato nel 1968, con la legge 444, riguardante l’istituzione delle scuole dell’infanzia.

Durante la prima guerra mondiale, tennero corsi d’insegnamento nel Friuli Venezia Giulia e in Trentino, ponendo fine alla loro carriera nel 1926, quando in Italia le loro scuole cominciarono a diffondersi sempre di più. Rosa Agazzi, poi, scrisse diverse opere come La lingua parlata, pubblicato nel 1898, e L’abbicì del canto educativo, uscito nel 1908. Carolina morì a Roma nel 1945, mentre Rosa nel 1951, nel loro paese di origine.

Il loro metodo

Nel metodo Agazzi, non c’è un vero e proprio sistema o programma didattica, ma ogni insegnate deve avere un suo metodo, costruendo la propria esperienza ogni giorno. I bambini, in tale metodo, non hanno una vita troppo sedentaria, ma solo quanto basta per canti o preghiere, ma per il resto fanno libere attività.

La didattica delle Agazzi si distingueva da quello della Montessori perché considera il linguaggio una facoltà espressiva, e con esso il bambino sviluppa delle capacità gradualmente, e conoscenze tramite le azioni che compie. Un elemento della scuola materna da loro ideato è quello definito Musei dei poveri, in cui si raccoglie del materiale, di portata economica, come vecchi giornali, nastri, bottoni, sassi e conchiglie, etc, e da essi prendere spunto per giochi, disegni, racconti. Esso comprendeva anche l’educazione religiosa, e consisteva anche nel preparare il presepe, ricorda episodi dei vangeli, etc. L’educazione fisica, comprendeva giochi ed esercizi ritmici, senza trascurare le norme igieniche.

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