Salute

Intolleranza alimentare al caffè: come riconoscerla e rimedi disponibili

Il caffè è la bevanda più consumata al mondo dopo il tè, presente in tutte le tradizioni alimentari del pianeta e scelta da miliardi di persone per aumentare la concentrazione e stimolare una maggiore attività. Nonostante il grande apprezzamento italiano, in alcuni casi può manifestarsi un disturbo conosciuto come intolleranza al caffè, un problema legato alla sostanza contenuta al suo interno, la caffeina. Ecco quali i sintomi, come fare per riconoscere questa intolleranza alimentare e quali sono i rimedi disponibili.

Cos’è l’intolleranza al caffè e quali sono i sintomi

L’intolleranza al caffè è un disturbo dell’apparato digerente, dovuto all’incapacità dell’organismo di metabolizzare la caffeina, la principale sostanza contenuta all’interno di questo bevanda. Benché si tratti di un fenomeno piuttosto raro, che colpisce poche persone, tale disfunzione metabolica può comportare delle reazioni più o meno intense, a seconda delle dosi di caffè assunte e della gravità della patologia.

I sintomi sono quelli tipici di qualsiasi altra intolleranza alimentare, quindi si possono manifestare episodi di bruciore allo stomaco, gonfiore, crampi addominali, nausea, diarrea oppure irritazioni e sfoghi cutanei. Per un ulteriore approfondimenti su questo argomento è possibile consultare i sintomi elencati in questo articolo, una guida dettagliata che spiega in modo accurato le cause, le reazioni e i rimedi in merito all’intolleranza al caffè.

I sintomi non devono essere confusi con sensazioni di malessere generalizzato, le quali possono essere dovute alle proprietà stimolanti di questa bevanda, che influisce sul sistema nervoso e può provare ad esempio insonnia, irritabilità e condizioni di ansia. Al contrario l’intolleranza, nei casi più gravi, può manifestarsi come una vera e propria allergia, un disturbo piuttosto delicato che può provocare anche a shock anafilattici decisamente pericolosi per la propria incolumità.

Come riconoscere l’intolleranza al caffè?

Diagnosticare l’intolleranza al caffè non è affatto semplice, infatti non esistono dei test medici specifici per questo scopo. Un metodo abbastanza efficace prevede il monitoraggio dell’alimentazione, un sistema che consente di effettuare dei test eliminando singoli alimenti e bevande dalla dieta. In questo modo è possibile isolare l’origine dell’intolleranza, dopodiché è necessario capire l’entità del disturbo e pianificare dei rimedi adeguati in base ad ogni situazione.

Se si tratta di un caso lieve, spesso basta eliminare per alcuni giorni o settimane il caffè per ritornare in perfetta salute, reintroducendo la bevanda con gradualità per capire quali sono le soglie sopportate dal proprio organismo. A seconda delle persone, l’intolleranza può manifestarsi in forma costante, quindi sarà necessario diminuire fortemente il consumo di caffè o evitarlo del tutto, altrimenti il disturbo può apparire soltanto in alcuni periodi specifici, ad esempio a causa di momento particolarmente stressante o in presenza di altre patologie, che aumentano la sensibilità del sistema gastrointestinale.

Le persone che invece sono allergiche al caffè, quindi che risentono di una condizione decisamente più grave in relazione al consumo di questa bevanda, devono assolutamente evitarne il consumo. Inoltre è spesso raccomandata l’eliminazione di altre bevande e sostanze, che possono irritare l’apparato digerente e ipersensibilizzare l’intestino. Si tratta ad esempio del , soprattutto la varietà conosciuta come tè verde, il cacao e la cioccolata in genere, le bevande gassate e le bibite energizzanti.

I rimedi disponibili per l’intolleranza al caffè

Come abbiamo visto non esistono rimedi farmacologi per contrastare l’intolleranza al caffè, in quanto trattandosi di un problema alimentare basta rimuovere la bevanda dalla propria alimentazione. Smettere di consumare caffè è un rimedio semplice e veloce, per risolvere condizioni di malessere, irritazione e spossatezza legate all’ingestione della caffeina. Allo stesso tempo è consigliabile sottoporsi sempre a dei periodi di purificazione da tale sostanza, mantenendo una o due volte l‘anno una pausa di almeno 7/10 giorni dall’assunzione di caffè.

Essendo la caffeina una sostanza altamente stimolante, con effetti diretti sul sistema nervoso, in alcuni momenti di forte stress o scarso riposo può incidere negativamente sull’organismo. Secondo gli esperti le dosi consigliate sono di circa 400 milligrammi di caffeina al giorno, una soglia limite che non andrebbe mai superata, che equivale in linea di massima a 4 tazzine di caffè al giorno. Anche le persone che non sono intolleranti, dunque, dovrebbero limitare il consumo e adottare delle piccole pause dall’assunzione quotidiana ed eccessiva di caffè.

Proprietà e rischi del caffè

Per gestire problemi di intolleranza al caffè è importante imparare a conoscere questa bevanda. Nello specifico si tratta di una droga di tipo alcaloidea, per questo motivo si sviluppa una certa assuefazione nel tempo, sebbene non paragonabile a quella di sostanze più pesanti e pericolose. Per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche la caffeina è una sostanza con proprietà stimolanti, anoressizzanti e lipolitiche.

Ciò significa che il caffè aumenta le funzionalità legate alla circolazione cardiaca e al sistema nervoso, favorisce la termogenesi, quindi il consumo di energia e grassi presenti all’interno dell’organismo, inoltre riduce l’appetito. Per questo motivo il caffè viene servito dopo i pasti, oppure inserito all’interno di una dieta dimagrante e ipocalorica. Tra i rischi, legati soprattutto a un consumo eccessivo, ci sono ad esempio l’inibizione dell’organismo all’assimilazione di alcune sostanze nutritive, come il ferro, la stimolazione eccessiva del sistema cardiocircolatorio e la produzione di succhi gastrici in quantità elevate, condizione che in alcune persone può comportare l’insorgere di problemi gastrointestinali.

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