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Lo sport con i touchdown: storia, regole e curiosità sul baseball

Il baseball è uno sport molto simile, per alcuni aspetti al cricket, ma non vi alcun legame tra loro. Le sue origini non sono state confermate, anche se sembrerebbero ricordare un gioco di squadra che i monaci francesi praticavano già nella metà del 1300. Per affrontare una partita di baseball devono essere presenti due squadre, ognuna formata da nove giocatori e la partita si conclude dopo nove inning, alternandosi tra attacco e difesa.

Il termine baseball si traduce letteralmente con “pallabase”, in riferimento allo sviluppo del gioco, ma, ovviamente, nessuno lo chiama così. Di seguito, alcune informazioni in più sul baseball, noto anche come lo sport con i touchdown.

Lo sport con i touchdown: storia e curiosità sul baseball

Come già riportato, non si hanno notizie certe sulle origini di questo sport. Alcune immagini sono riconducibili a testi francesi, risalenti alla metà del 1300, che rappresentavano monaci francesi che giocavano a uno sport simile al baseball. Anche se sembrerebbe che ufficialmente, le origini del baseball possano ricondursi a un gioco molto popolare in Gran Bretagna e in Irlanda, chiamato rounders, sviluppandosi poi nel Nord America, intorno alla prima metà di XVIII. Rientra dal 1992 tra le discipline olimpiche riconosciute, solo dopo i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo del 2021, il baseball viene reinserito nel programma, a seguito di una sua esclusione a Pechino 2008. Il primo incontro di baseball risale al 19 giugno 1846.

Lo sport con i touchdown: regole sul baseball

Per giocare a baseball devono esserci due squadre, entrambe composte da nove giocatori. Non vi è un tempo specifico per una partita, questo è determinato dalla durate degli inning, da nove a undici, al termine dei quali la partita proseguirà se tra le due squadre si verificherà una parità di punteggio. In questo caso, la partita terminerà non appena una delle due squadra andrà in vantaggio.

Ogni inning giocato viene suddiviso in due fasi, attacco e difesa. In poche parole, ogni giocata si svolge con il lanciatore della squadra in difesa che lancia la palla al ricevitore della stessa squadra posizionato dietro la casa base, verso il battitore della squadra avversaria che, con la mazza, dovrà colpirla e, se questo avverrà, iniziare a correre in senso antiorario e percorrere le basi poste agli angoli del campo che sarà a forma di rombo e viene chiamato diamante, fino a ritornare al punto di partenza. Una volta terminata questa azione la squadra conquisterà il punto. La squadra avversaria, per evitare la conquista del punto, dovrà cercare di far arrivare la palla battuta dal battitore alla base prima che giunga il battitore stesso, oppure afferrando la palla appena battuta senza fare toccare terra. Ovviamente, lo scopo è quello di fare più punti possibili con la propria squadra e cercare di farne fare il meno possibile agli avversari. Nonostante i giocatori possano, per regolamento, cambiare il loro ruolo durante la partita, solitamente ognuno tende a mantenere il ruolo assegnato dall’inizio. Nel campionato italiano, se durante il settimo inning, tra le due squadre in campo vi è una differenza di almeno dieci punti, la partita si conclude senza terminare il numero di inning. Questa condizione prende il nome di “superiorità manifesta”.

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